Il Blog del Circolo del PD "Renzo Bonazzi"


562 giorni, 932 chilometri



Per tutti coloro che sono cresciuti a pane e Parmigiano Reggiano, o che da giovani andavano in giro per i colli “scandianesi” (Cesare Cremonini, perdona il mio peccato) la storia dei 7 Fratelli Cervi significa qualcosa di importante. C’è chi la conosce nei minimi dettagli ed è in grado di elencare ogni data e tutto l’albero genealogico, c’è chi ne conosce solo i tratti essenziali e magari non sa neanche di preciso quanti fossero.

In ogni modo, tutti, ma proprio tutti, la ricollegano ad una delle pagine più buie del nostro Mondo e della nostra città, e ricordano i Fratelli Cervi per il loro gesto eroico. E, arrivati a questo punto, chi di voi ha deciso di ignorare la maldestra citazione ai Lunapop e proseguire con la lettura si domanderà: “ma allora cosa c’è ancora da raccontare?”.

Il quesito è senza alcun dubbio sensato, perciò permettetemi di spiegarmi un po' meglio.

Mi presento: mi chiamo Federico, ho 24 anni e sono nato nel 1998, a quasi 55 anni dalla tragica morte dei 7 Fratelli. Mio papà, Fabio, è nato vent’anni dopo quel triste giorno, e mia mamma Marina pure. Per me il PC è quello inventato da Bill Gates, la Resistenza è stata sostituita dalla Resilienza (ammesso che qualcuno abbia davvero capito cosa voglia dire) e per arrivare a sette in una famiglia ci vogliono 5 generazioni, altro che 7 fratelli. 

Apparentemente, non ho nulla che mi leghi a questa storia reggiana. Nulla di più sbagliato. 



1a tappa: LÌDICE

Non sono sette, ma molti di più. Forse trenta o quaranta. Non sono fatti di sangue e ossa, lo erano un tempo. Sono i bimbi di pietra di Lìdice, ad una manciata di chilometri da Terezìn, messi qualche anno fa a vegliare sul sonno eterno di tutta la città, rasa al suolo per rappresaglia, dopo che qualcuno tra i loro genitori aveva tolto la vita a quel mostro di Heydrich. O meglio, questa era la scusa che si diedero i nazisti per giustificare quello sterminio.
Il Viaggio della Memoria di Istoreco è un’esperienza che apre il cuore in due, soprattutto quello di un ragazzino di 17 anni che ancora oggi sulle cose ci rimugina più del dovuto, come gli ricorda spesso Chiara che è proprio lì accanto a lui anche quel giorno. 
Lìdice ha smesso di esistere da più di mezzo secolo, arsa viva e ridotta in cenere. Ma la natura trova sempre un modo, ed un ampio prato abbraccia quei bimbi che non sono mai diventati adulti, provando a farli dormire sereni per dimenticare l’orrore che hanno vissuto. Un finissimo vento nuota a pelo dei fili d’erba, sussurrando la loro storia.

2a tappa: CASA CERVI
Una leggera brezza spettina i campi che circondano Casa Cervi. È fine giugno ma sembra già metà agosto. Il caldo invade l’aria e penetra sotto pelle. Studio Aperto ha già cominciato a ripetere da un mese che “l’estate 2022 sarà la più calda degli ultimi trent’anni”. Come dargli torto proprio oggi?
Chiara è dentro, intenta a leggere una qualche targa in una qualche stanza del museo. È sempre la più curiosa del gruppo, ma oggi in particolare, forse perché conosce poco i 7 Fratelli. Non è una storia che la sua famiglia le ha mai raccontato, a scuola forse l’ha giusto accennata qualche professore. È completamente rapita dalle parole della guida, che con una narrazione veloce ed incalzante sta per terminare il racconto della purtroppo breve ma intensa vita dei Cervi. Talmente affascinata che tra poco sarà la prima a voler acquistare la biografia scritta da Adelmo Cervi, che ci verrà a trovare durante la visita alla tomba di famiglia, accompagnato come sempre dalla fida cagnolina Milka. 
Qualche minuto e rientrerò anche io, ma non adesso. Mi fermo ancora qualche istante a guardare i campi mossi dal vento. Lìdice dista 932 chilometri da Gattatico, tra la distruzione della città e quella di una famiglia sono trascorsi 562 giorni. Gelindo, Antenore, Aldo, Ferdinando, Agostino, Ovidio ed Ettore sono morti anche per far sì che non si debbano più costruire bimbi di pietra. 
Sento come un macigno sulle spalle il peso del loro retaggio, l’onere di essere anche io, a mio modo, erede di quelle battaglie. E penso alle mie sfide, ai carri armati russi in Ucraina e agli orrori di Bucha. Alla fine, dopo qualche anno di pausa, tutto ritorna, anche in Europa. Vuol dire che i 7 Fratelli hanno fallito? Fallirò anche io? E se ogni sforzo fosse inutile, se fossimo destinati a centinaia di nuove Lìdice e migliaia di nuove famiglie Cervi?

Cosa vi è di buono in tutto questo, o me, o vita?

Risposta:
Che tu sei qui – che la vita esiste, e l'identità.
Che il potente spettacolo continua, e tu puoi contribuirvi con un verso.

Walt Whitman

Grazie, Fratelli Cervi, per avermi dato la possibilità di scrivere il mio verso. 

Condividi:

Nessun commento:

Posta un commento

Scrivi il tuo nome, altrimenti l'autore apparirà come "Anonimo"

Europee

Cerca nel blog

CON L' UCRAINA NEL CUORE

CON L' UCRAINA NEL CUORE

Gaza

Gaza

Facebook

Attualità

Attualità


«Non possiamo arrenderci alla sostituzione etnica.»
(Francesco Lollobrigida, intervento al congresso Cisal, 18 aprile 2023)

«Del fascismo ci siamo liberati nel 1945, ma nel 2024 non ci siamo ancora liberati dell'antifascismo. »
(Enrico Della Capanna, Facebook, 24 aprile 2024)

«Se un datore di lavoro deve evadere le tasse per sopravvivere non è un evasore ma è un eroe.»
(Matteo Salvini, intervento alla festa della Lega, Albino, BG, 30 dicembre 2013)

«Il mondo al contrario»
(Roberto Vannacci, intero libro, 2023)

«Il coraggio vince»
(Roberto Vannacci, intero libro, 2024)

«Quelli uccisi a via Rasella non erano biechi nazisti, ma una banda musicale di semipensionati.»
(Ignazio La Russa, intervista a LiberoTv, 31 marzo 2023)

«La Destra ha cultura e ha una grandissima cultura. So di fare un’affermazione molto forte: io ritengo che il fondatore del pensiero di destra in Italia sia Dante Alighieri.»
(Gennaro Sangiuliano, Evento elettorale di Fratelli d'Italia, Milano, 14 gennaio 2023)

«In Italia spesso i poveri mangiano meglio dei ricchi.»
(Francesco Lollobrigida, intervento al meeting di Rimini, 24 agosto 2023)

«Per la sinistra, difendere il concetto di MAMMA e PAPÀ significa essere "trogloditi". Allora sono orgoglioso di essere un #troglodita!»
(Matteo Salvini, tweet 10 agosto 2018)

«Abbiamo abolito la povertà.»
(Luigi Di Maio, dal balcone di Palazzo Chigi annunciando l'approvazione del reddito di cittadinanza, 27 settembre 2018)

«Quelle del 2000 tutte troie.»
(Vittorio Sgarbi, Domenica In, 19 marzo 2023)

«Berlusconi è ossessionato da me. Tanto non gliela do...»
Daniela Santanchè (Corriere della Sera, 9 aprile, 2008)

Post più letti

Per contattarci

Nome

Email *

Messaggio *